Rosy
Rete Nuove Dipendenze
 
Regione: Lazio
Prov.: Roma
Città: Tivoli
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Inserito il - 20/01/2009 : 16:41:44
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Avere il sospetto o essere a conoscenza che una donna che conosciamo è vittima di violenza da parte del compagno /marito/amante/fidanzato (violenza intrafamiliare) spesso provoca in noi sentimenti contrastanti . Non sappiamo come comportarci e ci chiediamo se sia giusto intervenire, soprattutto se conosciamo entrambi, ovvero la donna che subisce violenza e l'uomo che l'esercita . Spesso il sospetto o la certezza del maltrattamento subito da una donna che conosciamo può suscitare in noi sentimenti di rabbia o incredulità: potremmo non credere a ciò che ci viene raccontato o addirittura pensare che la donna abbia fatto qualcosa che la rende responsabile della violenza che subisce . Soprattutto potremmo sentirci frustrati dall'apparente passività della donna o dalla sua incapacità di cogliere l'aiuto che offriamo . Fare i conti con la violenza domestica significa anzitutto mettere in giocco i nostri sentimenti e pensieri, confrontarci con i nostri preconcetti e prendere una posizione: vale a dire schierarsi dalla parte delle donne che subiscono violenza e non dalla parte di chi la esercita . Esistono degli indicatori (psicologici, comportamentali, fisici) che possono aiutarci a comprendere se una donna subisce violenza . Più precisamente: * psicologici: stati d'ansia, stress, attacchi di panico, depressione, perdita di autostima, agitazione, autocolpevolizzazione; *comportamentali: ritardi o assenze dal lavoro, agitazione esagerata per l'assenza da casa, racconti incongruenti sulle ferite, passività o forte insicurezza nelle relazioni, isolamento sociale; *fisici: contusioni, bruciature, lividi, fratture, occhi neri, danni permanenti, aborti "spontanei" , disordini alimentari . Bisogna assicurarsi di volerla aiutare concretamente prima di offrirle il proprio aiuto . Informati sulla violenza domestica, bisogna chiamare un centro antiviolenza o documentarsi sull'argomento . Non bisogna stupirsi del fatto che il racconto può far emergere sentimenti della donna verso il compagno molto diversi fra loro: amore e paura, stima e odio, speranza e disperazione . Non c'è nessuna giustificazione alla violenza e qualsiasi cosa abbia fatto non è colpa sua. Queste domande serviranno per capire anche la pericolosità della situazione che sta vivendo. Bisogna credere alle sue paure ed evitare di dare giudizi e consigli su quello che deve fare. Sarà lei stessa a dire ciò di cui ha bisogno. Spesso allo stato di maltrattamento si associa un forte isolamento e una chiusura verso l'esterno. Una delle minacce usate più frequentemente dal maltrattatore per ricattare la donna vittima delle sue violenze è quella di dirle che perderà i figli in caso di tentativo di abbandono o denuncia.
Fortunata Germanò
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Modificato da - Rosy in Data 20/01/2009 16:43:17
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